Maytropolitana

Ho appena visto delle foto su La Repubblica di Roma, ritraggono alcuni esempi di segnaletica nella metropolitana e in un ospedale.
Metropolitana è tradotta con Anderground.
‘Sala attesa codici verde e bianco’ è tradotta con un sibillino miscuglio: room attended codes green and white.
Con ‘sale visite codici verde e bianco’ si arriva a un picco spettacolare: ‘sample visits codes green and white’.
Ora, io non so chi traduce questa roba, non ci è dato sapere il nome. Ma perfino google translate fa di meglio – non lo dico per dire, ci ho appena provato: ‘code green and white room visits’ non è da premio letterario, ma almeno il motore di ricerca è riuscito ad operare una mirabolante inversione.
Allora mi chiedo, mi scervello e non riesco ad immaginare a chi possa essere venuto in mente “room attended”. Lo voglio guardare negli occhi, il traduttore alieno, gli voglio dire che se è stato pagato per queste perla della letteratura, si deve sentire obbligato a dare i soldi in beneficenza, deve dare tutte le monetine, fino all’ultimo centesimino di euro, a tutti i senzatetto che trova per strada, deve fermarsi al semaforo apposta e dare via bigliettoni prima ancora che glieli chiedano.
Se solo ci si compra una michetta, coi soldi della traduzione, ci rimango male.
Eppure c’è qualcosa, dentro di me, che trova tutto questo assolutamente divertente. Uno spunto per sorridere che ti aspetta dietro l’angolo – che alla fine val meglio dimenticare la bile e godere del godibile, anche quando è offerto involontariamente. Oppure soprattutto.